Dhea nasce dalla mente di Alessandro Ruda, non solo come progetto aziendale, ma sopratutto come sfida personale. Alessandro, olbiese di nascita, è noto in città come libero professionista in tutt'altro settore. La sua passione per il mondo brassicolo lo porta a frequentare corsi e a formarsi come homebrewer, fino a far parte dell'associazione Fermento Sardo. L'appartenenza a questo nuovo mondo, molto distante da quello di geometra, gli permette di conoscere Spirits Boutique ed Emilio Rocchino, con cui stringe un forte legame. È proprio a lui che Alessandro confida di voler produrre un Gin che abbia il luppolo come botanica prevalente. Emilio è entusiasta di questo progetto e gli propone di scegliere dei luppoli per fare delle prove. È così che una sera d'estate nasce una collaborazione che porta Dhea a diventare più di un sogno, più di un semplice progetto. Ora assaggiate anche voi.
Il progetto DHEA hope dry gin nasce ad Olbia, dalla passione di Alessandro Ruda per i gin e per l'homebrewing, e sopratutto dall'ambiziosa idea di unirli in un unico prodotto. Dhea è un distilled gin che unisce botaniche sarde di ginepro comune e coccolone, pompìa - un raro agrume endemico di Siniscola e di tutta la Baronia - alla particolarità dei luppoli neozelandesi. Il segreto di Dhea è contenuto all'interno del suo nome, un acronimo brassicolo che significa Dry Hopping in Estrazione Alcolica. Una miscela unica ottenuta dalla distillazione delle bacche di ginepro, unita alla fragranza degli agrumi, che conferiscono note di freschezza, il tutto esaltato dai luppoli neozelandesi i quali, utilizzati in estrazione alcolica (e non in bollitura) trasferiscono al prodotto le fragranze degli oli essenziali contenuti al loro interno, caratterizzandolo con note erbacee. L'aroma elegante del luppolo, che richiama le IPA (India Pale Ale) tradizionali, culla la bevuta da liscio e si esalta in miscelazione, donando un finale piacevolmente secco.
L'etichetta, disegnata a mano da un giovane artista Olbiese, è ispirata da un incantevole scatto di Andrea Ganu, che immortala nella sua maestosità un affascinante e solitario ginepro del Supramonte di Oliena, ribattezzato "La Signora del Monte Corrasi", a cui il vento e il tempo hanno donato tratti spiccatamente femminili. Nella etichetta il vigore della "Signora", simbolo di audacia ed eternità, è associato al luppolo che riporta nella chioma, come un'antica divinità inebriata dal respiro dell'isola di Sardegna.
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