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Sorseggiare liquori digestivi o amari a fine pasto è una delle tradizioni del nostro Paese, e storicamente risponde al termine di:”ammazzacaffè“. Questa abitudine tutta italiana ha lo scopo di favorire la digestione, soprattutto dopo un pasto lungo e pesante, con l’aiuto di un sapore forte sul finale. Inoltre, è un modo che permette ai commensali di continuare a chiacchierare e confrontarsi attorno al tavolo. L’origine di queste bevande digestive risiede in storie secolari, e sulla necessità di produrre intrugli a scopo medico e curativo partendo dalla selezione di aromi e ingredienti della terra con riconosciute proprietà benefiche per la digestione.
Liquori digestivi, amari e distillati: cosa cambia?
Nonostante l’antichità di questo rito, ancora oggi nascono dubbi e disquisizioni sui diversi metodi di preparazione che portano ad etichettare un liquore, un amaro o un distillato come tali. Ecco qualche distinzione:
- L’amaro: viene da sempre prediletto per le sue proprietà eupeptiche, quindi digestive, sia per il post pasto che come aperitivo per aprire lo stomaco. Alla base della ricetta vi sono sostanze vegetali, che vengono distillate e mescolate con alcol o altri distillati. La preparazione di un amaro richiede due fasi di lavorazione. La prima è l’infusione di erbe e radici polverizzate lasciate in macerazione per diversi mesi; la seconda è la distillazione, utile a decantare l’infusione prodotta al primo step. Tra gli amari più conosciuti è bene citare l’inconfondibile Fernet Branca; inoltre in forte auge negli ultimi anni e vincitore di vari premi va citato anche Jefferson Amaro Importante ( Compra su Amazon ) frutto della riscoperta di una antica ricetta del Capitano Jefferson naufragato sulle coste Calabresi nel lontano 1871.
- Il liquore digestivo: viene utilizzato da secoli con una funzione medico curativa, ed è una sostanza alcolica a base di elementi vegetali, aromi e zuccheri. Questa viene prodotta mescolando acqua fredda o calda con le sostanze estratte dalle erbe o dalla frutta, che vengono precedentemente sciolte in una soluzione di acqua, zucchero ed alcol puro. Tra i liquori digestivi è bene citare il Gran Marnier, estratto dalle arance, e il Rosolio, estratto dai petali di rosa.
- Il distillato: è tra le bevande alcoliche più antiche della storia. Babilonesi ed egizi infatti, iniziarono a distillare il vino per ottenere più gradi alcolici. Questo viene prodotto in più passaggi: una fase di fermentazione tramite lieviti di cereali, tuberi, frutta, radici o vino; ed una distillazione del composto senza l’aggiunta di zuccheri ed aromi. Qualche distillato può richiedere di un periodo di invecchiamento, oppure una doppia o tripla distillazione. Tra i distillati i più conosciuti ci sono:
Pro e contro delle bevande digestive
I digestivi, così come suggerisce il nome, aiutano e stimolano la secrezione di succhi gastrici e di conseguenza la digestione. Per preparare l’organismo ad un pasto impegnativo da digerire, è possibile bere un liquore digestivo prima di sedersi al tavolo. Nonostante i lati positivi, bisogna valutare la gradazione alcolica che, quando molto elevata, rischia di ledere le pareti dello stomaco e rallentare il processo digestivo. Un ulteriore neo, è l’elevato rapporto calorico dato dagli zuccheri presenti e dall’alcol. Il consiglio quindi, è quello di bere prodotti di qualità, preferibilmente preparati con elementi naturali e benefici quali: zenzero, arancio amaro o scorze di agrumi, per esempio, e di scegliere quelli con gradazione alcolica contenuta tra i 10 e i 14 gradi.