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La grappa e l’acquavite sono da molti considerati il medesimo prodotto. In realtà si tratta di distillati ben diversi l’uno dall’altro, che contano (e vantano) molte differenze. Anche non conoscendone le differenze reali, è possibile comunque distinguere i due prodotti nel sapore. Ciascuno di questi distillati infatti, possiede un carattere proprio e un’anima dal gusto ben definito. Acquavite è un vocabolo che indica genericamente un distillato. Ciò che trasforma un distillato in una vera e propria acquavite, è la materia prima utilizzata per la sua produzione, nonché la sua stessa provenienza. Terra che vai, distillati che trovi. Ad esempio, in Italia, i distillati di vinacce italiane prendono il nome di grappe. Prodotti a cui hanno riconosciuto addirittura l’Indicazione Geografica Protetta, che ne stabilisce l’esatta denominazione. Ma andiamo per gradi e vediamo di fare maggiore chiarezza sull’argomento.
Differenza tra grappa e acquavite: materie prime e basi della distillazione
Così come Whisky o Whiskey non sono esattamente la stessa cosa, anche grappa e acquavite contano delle differenze rimarchevoli. In Italia abbiamo detto che il distillato di vinacce italiane, prende il nome di grappa. Le vinacce sono le bucce dell’uva comprensiva dei vinaccioli, solitamente senza raspo ed eventualmente accompagnate dai residui di vino, o di mosto parzialmente fermentato.
Invece quando il distillato è il risultato della lavorazione di uve francesi Ugni Blanc, allora il prodotto finale si chiama Cognac. Le Ugni Blanc conferiscono allo spirito aromi floreali e di uva. Anche il Cognac è tutelato dalla Appellation d’origine contrôlée (AOC) ed è ricavato dalla distillazione di vino bianco.
Infine, sono identificati come generico brandy, qualunque distillato di vino proveniente da qualunque altro paese nel mondo. Quindi la prima grande differenza tra grappa e acquavite, la si trova nelle materie prime distillate. Per l’esattezza, ciascuna materia prima usata nel processo di distillazione, può dare vita a prodotti finali diversi. È questo il caso, ad esempio, della distillazione delle patate che generano vodka, piuttosto che quella dei cereali, che abbiamo visto dar vita a diverse tipologie di whisky.
Grappa: origine, ingredienti e produzione
La storia della grappa è antica e le origini sono avvolte un po’ nel mistero. Basti pensare che le prime testimonianze di questo distillato, risalgono addirittura al 1300. Nonostante la sua “anzianità”, questo fenomenale alcolico ha affermato la sua validità e il suo sapore, lungo secoli di storia.
Diamo però la definizione esatta di grappa: distillato ricavato dalla lavorazione di vinacce italiane, prodotte esclusivamente su territorio italiano. Anche quando il distillato di vinaccia è prodotto sul territorio Svizzera italiana, è ugualmente etichettato e commercializzato come grappa.
La grappa si può ottenere attraverso diversi procedimenti:
- distillando vinacce fermentate ottenute dalla svinatura di vini rossi
- dalla distillazione di vinacce semi-vergini, ottenute nella vinificazione in rosato o di vinacce di vini dolci
- distillando vinacce vergini, ottenute dalla “sgrondatura“, nella vinificazione in bianco per ottenere vini bianchi
In ogni caso, si tratta di procedimenti particolarmente complessi e lunghi, che possono essere eseguiti solo da chi è veramente esperto nel mestiere.
Cos’ è l’acquavite e com’è prodotta
Acquavite, significato che indica genericamente un distillato, è un prodotto ottenuto appunto dalla distillazione del mosto di vino (succo + vinacce fermentate). Il procedimento che da origine all’acquavite vede prime la pigiatura degli acini, per passare poi alla fermentazione e distillazione del succo d’uva fermentato. Quest’ultimo è lavorato assieme alle bucce degli acini e ai vinaccioli.
Un’altra differenza tra grappa e acquavite è riscontrabile nella loro fase di invecchiamento. Infatti, l’acquavite di vino è lasciata invecchiare all’interno di piccole barrique, oppure all’interno di apposite vasche in acciaio inossidabile. Al momento dell’imbottigliamento, il liquido è allungato e diluito con acqua ed è infine filtrato prima che le bottiglie siano tappate ermeticamente.
Differenza tra grappa e acquavite: gusto e aromi inconfondibili
Ma la principale differenza tra grappa e acquavite è senza dubbio, da ricercare nel loro gusto. L’acquavite infatti è un prodotto ricavato dalla distillazione del vino che risulta essere particolarmente aromatico e morbido al palato. Presenta molto spesso un sapore aromatizzato e liquoroso, gradevole e non troppo intenso.
Di contro invece la grappa risulta più “rude”, intensa e molto più alcolica. Sprigiona però un profumatissimo bouquet di aromi fioriti, che lo caratterizza grazie al passaggio dell’affinamento dentro botti di legno specifiche. Il suo sapore e il suo odore sono boschivi e legnosi, molto aromatici.
Entrambe devono essere servite e gustate fredde, in bicchieri tondeggianti che non vanno assolutamente scaldati con le mani (altrimenti gli aromi possono evaporare).