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Botaniche gin: quali le più utilizzate nella produzione del distillato

Tempo di lettura 3 min -  

Il gin è un distillato ricco di storia e curiosità che, nel corso dei secoli, è riuscito a cambiare sempre faccia grazie alle numerose botaniche gin impiegate nella produzione.
Con il termine botanicals si fa riferimento ad erbe, piante, spezie o radici aromatizzanti che, dopo un lungo studio, vengono miscelate ai superalcolici nel processo di distillazione. L’aggiunta di questi elementi, oggi come in passato utilizzati anche a scopo digestivo, crea prodotti sempre nuovi e singolari.

Quali sono le botaniche gin più utilizzate?

In un mercato che comprende una lunga lista di tipi di gin diversi, emergere non è sempre facile. Ecco quindi come le aziende di tutto il mondo convergono le loro energie nella ricerca, nello studio, e nella modifica della ricetta con le botaniche per gin più svariate. Un marchio italiano, che vale la pena di citare, è la distilleria fiorentina Peter in Florence, cui distillato viene preparato con ben 14 botaniche gin diverse.

Lista delle botaniche per gin

        • Ginepro: il seme di ginepro è il botanical più diffuso per la produzione di gin. È l’elemento senza il quale, le legge, non permette di chiamare un distillato gin. Sono proprio questi semi infatti, a dare il vero ed inconfondibile sapore amaro della bevanda;
        • Semi di coriandolo: è il secondo elemento fondamentale alla produzione di gin. Questo conferisce un aroma speziato e talvolta floreale, e dona corpo ed intensità al prodotto finale. La provenienza della pianta di coriandolo incide sui sentori finali. Per esempio, il London dry gin di Haswell è realizzato con semi provenienti dal Marocco, e questo conferisce al prodotto un aroma speziato ed agrumato;
        • Radice di Angelica: questo vegetale è originario della Norvegia, ed appartiene alla grande famiglia delle carote. L’infusione di questa radice nel gin aggiunge un sentore terroso e/o di legno, inoltre, è un elemento che aiuta ad aggiungere secchezza al distillato e a legare insieme tutti gli ingredienti. Questa è tra le botaniche gin pilastro del Gin Hastings 1966;
        • Iris Germanica: è tra le botaniche gin quella che più si utilizza per aggregare i diversi aromi del distillato. Il potere di questa radice è proprio quello di fissare gli odori e renderli meno volatili, quindi come nel caso del Gin Gunpowder Irish, viene per lo più utilizzata per enfatizzare gli altri elementi;
        • Acqua dell’Oceano: è tra le botaniche per gin meno comuni e più inaspettate. La vera acqua oceanica, dopo esser resa potabile, ottiene un ruolo fondamentale nella riuscita del distillato. Questo elemento si trova in particolar modo nei gin giapponesi, come nell’Etsu Pacific Ocean Water Gin, in cui è possibile trovare l’isola di Hokkaido direttamente in bottiglia;
        • Mirtillo: è un frutto dalle proprietà anti-ossidanti che, nella distillazione, viene usato per conferire al gin il colore rosato ed un sapore dolce, pieno e morbido come il Pink Royal UK;
        • Butterfly pea Flower: nota anche come Clitoria Ternatea, è un tipico fiore asiatico dal colore viola, che viene utilizzato nel processo di distillazione per dare colore. Con questa botanical è possibile creare bevande uniche come il Gin agricolo Nimium che, dal profumo leggero e delicato, è caratterizzato da un effetto visivo fantastico e camaleontico;
        • Fave di Cacao: sono dei semi della pianta Theobroma cacao, hanno una forma piatta e ovale ed un colore bruno-violaceo. Non sono tra le botaniche per gin più conosciute ed utilizzate, ma possono restituire una bevanda particolare ed unica come il Gin Amazzoni, creato in Brasile con ingredienti unici mai utilizzati prima nella produzione del distillato;
        • Ginepì: è una pianta coltivata e protetta che, appartenente alla famiglia dell’ Artemisia delle Alpi Occidentali, viene utilizzata come botanical nella produzione di gin come il Gin Citadelle Mistake Old Tom. Da questa pianta nasce anche un liquore originario di Piemonte, Val d’Aosta e Lombardia, che conserva lo stesso nome (Ginepì);
        • Aronia: è una delle botaniche gin che più si avvicina al mirtillo, ed è originaria del nord America. Le bacche di aronia sono ricche di anti-ossidanti e vitamine, ed inoltre sono così pigmentate da donare un colore scuro ai distillati che la contengono, come per il Gin Scapegrace Black.

        Questo distillato, ricco di aromi, sentori e sapori diversi è perfetto per creare il Gin Tonic, il cocktail del momento. Questo infatti, da distillato medico e curativo, è ormai uno dei drink più bevuti al mondo.

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